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Korczak Janusz

Korczak Janusz

Foto: autore ignoto (it.wikipedia)

Nome: Janusz Korczak

Notizie: (Varsavia, 22 luglio 1878 - Campo di sterminio di Treblinka, 6 agosto 1942) Janusz Korczak è stato un pedagogo, scrittore e medico polacco. Janusz Korczak - nome d'arte di Henryk Goldszmit - nacque a Varsavia nel 1878 in una famiglia ebrea ben integrata; ribelle fin dall’infanzia, non sopporta la suddivisione in classi e il fatto di essere nato ricco. L'agiatezza economica svanì quando il padre morì a causa di una grave malattia mentale quando Janusz aveva solo diciotto anni. Studente liceale, per mantenere la famiglia impartiva lezioni private. Nel 1899 scrisse il suo primo testo teatrale e divenne componente della Società delle biblioteche gratuite, destinate ai bambini e agli operai più giovani. L’anno seguente iniziò a pubblicare sul periodico Wedrowiec (“Viaggiatore”) degli articoli sui bambini e sulla loro educazione. Negli anni 1898-1904 Korczak studiò medicina all'Università di Varsavia e, dopo il conseguimento della laurea, divenne un pediatra. Nel corso della Guerra Russo-Giapponese nel 1905–1906 egli fu impiegato come medico militare. Appena rientrato pubblicò dei libri tra i quali Joski, Maszki e Srule (bambini ebrei) e subito dopo Jozki, Jaski e Franki (bambini polacchi). Fu anche arrestato per la sua visione della società polacca, che giudicava ingiusta. Nel 1911 venne approvato il suo progetto per la Casa degli Orfani, di cui poi divenne il direttore. L’orfanotrofio era gestito dagli stessi bambini, che lo sostenevano grazie al loro lavoro manuale e artigianale, pianificavano il lavoro, mantenevano un governo attraverso un Tribunale e un Giornale e organizzavano attività culturali e attività di gioco. In questo spazio Korczak fece allestire, per la messa in scena del 18 luglio 1942, l'Ufficio postale di Rabindranath Tagore. In questo dramma un bambino muore senza poter uscire dalla sua casa a causa di una terapia sbagliata del medico. Alla domanda: "Perché hai fatto recitare ai bambini un testo così triste?" Korczak rispose: "Perché i bambini imparino a morire serenamente". Durante la Prima Guerra Mondiale, Korczak fu arruolato come ufficiale medico. Egli lavorò inoltre alla radio conducendo la trasmissione Le piccole conversazioni del vecchio dottore, durante le quali rispondeva alle domande di genitori e educatori. Nel 1914 pubblicò Come amare il bambino, testo fondamentale della moderna pedagogia. L’invasione tedesca comportò grandi difficoltà anche all’interno dell’orfanotrofio, testimoniate nel testo di Korczak Diario del ghetto. Successivamente, nel 1929 pubblicò Il diritto del bambino al rispetto. La mattina del 5 agosto 1942 fu deportato nel Campo di sterminio di Treblinka insieme a tutti i bambini ospiti dell'orfanotrofio ebraico del Ghetto di Varsavia. I bambini uscirono dalla loro Casa vestiti con gli abiti migliori, ordinati, mano nella mano. Il corteo era chiuso dallo stesso Korczak che badava a mantenere i bambini sulla carreggiata. Riconosciuto dagli ufficiali nemici venne trattenuto perché una tale personalità non avrebbe dovuto seguire il destino degli altri, ma egli si rifiutò di abbandonare i suoi bambini. Sembra sia morto di dolore durante il trasporto. Il diritto del bambino al rispetto: dato alle stampe nel 1929, "Il diritto del bambino al rispetto" è un libretto snello e conciso ma dai contenuti prorompenti. Come amare il bambino: portato a termine in una prima stesura nel 1914 e poi ricomposto nel 1929, "Come amare il bambino" è il secondo libro di Korczak. In esso il Dottore afferma che alla nascita il bambino è un unico universo creato dalla madre, ma man mano che cresce il mondo toglie una parte del bambino alla madre, lo allontanava perché egli si crei il suo microcosmo. Il diario del ghetto: dobbiamo a Igor Newerly, allievo e poi segretario di Korczak, la conservazione, la traduzione e la pubblicazione, nel 1958, del più toccante libro di Korczak: "Il diario del ghetto". Si tratta di un documento devastante per la lucidità con la quale il Dottore tratta gli argomenti e per come egli ricorda il corso dei suoi pensieri di ragazzo miscelandoli con le riflessioni e la realtà del suo oggi. Inizialmente restituisce al lettore sconforto in quanto non ha più voglia di scrivere, ma poi rievoca la sua vita e dice di non essersi mai risparmiato. Si sforza di farsi animo. Vuole sentirsi giovane ispirato, progetta il futuro, un ordine nuovo nel mondo e nella stessa Polonia, o in Palestina, nella Terra Promessa. In questo testo egli inoltre fa riferimento alla sua infanzia ingenua e alla sua missione di prendersi cura dell'uomo. Egli riporta le storie dei bambini dell'orfanotrofio, e racconta come quelli fuori muoiano di fame e di malattie e nessuno si occupi di loro. Gli adulti sono deportati a centinaia in un giorno e non fanno ritorno. Nel ghetto si è ormai compreso che la morte di uno può rappresentare la salvezza di un altro. La Casa degli Orfani andava avanti e continuava ad accogliere bambini di famiglie che chiedevano per loro asilo. Curiosità: sulla sua vicenda è stato realizzato il film Dottor Korczak di Andrzej Wajda del 1990. Della sua vita si parla attraverso uno degli orfani del Ghetto di Varsavia nel romanzo storico Kindling di Alberto Valis edito da Felici Editori pubblicato nel 2011. Dario Arkel pubblicò nel 2009 Ascoltare la luce, Vita e pedagogia di Janusz Korczak. È stata inoltre istituita in Piemonte un'associazione di volontariato dedicata a Janusz Korczak.


Stato: Germany (West)

Anno: 1978